L’orrore del Sud Italia, i volontari denunciano.
ATTENZIONE immagini forti, potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Le ASL siciliane si appellano alla Legge Regionale 3 luglio 2000, n. 15, impedendo di fatto ai volontari di aiutare i randagi in difficoltà. Questa legge sarebbe anche giusta se i comuni facessero il proprio dovere.
Art. 14 Cattura e custodia dei cani vaganti o randagi
1. I comuni singoli o associati, direttamente o in convenzione con enti, privati o associazioni protezionistiche o animaliste iscritte all’Albo regionale provvedono alla cattura dei cani vaganti con sistema indolore e senza ricorrere all’uso di tagliole, di bocconi avvelenati o di pungoli. Non è consentita la cattura di cani vaganti o randagi a soggetti diversi dagli addetti a tale servizio.
Il problema è proprio questo; i Comuni non possono o non vogliono occuparsi dei randagi, non si adoperano alle sterilizzazioni o se lo fanno sono obbligati dai volontari che insistono. La Sicilia è al collasso. E’ necessario che il Governo siciliano spinto da quello nazionale provveda a sanzionare i Comuni che non ottemperano le leggi. Nel contempo deve essere riconosciuta ai volontari la possibilità di proseguire il loro lavoro VOLONTARIO di aiuto ai randagi.
L’Associazione Animalisti Onlus unitamente all’Associazione IAPL Italia Onlus, intende presentare una interrogazione parlamentare perché si risolva una volta per tutte questo massacro quotidiano nelle terre siciliane. “Siamo convinti – dichiarano i presidenti delle due associazioni, Alessandro Mosso e Roberto Brognano – che altre associazioni vorranno unirsi a questo nostro progetto per porre fine a questa tragedia che sta colpendo l’isola meravigliosa chiamata Sicilia.”
Potete contattare le due associazioni sulle loro rispettive pagine Facebook Animalisti Onlus e IAPL Italia Onlus oppure scrivendo una mail dal nostro modulo contatti.
Queste sono le immagini che molti volontari del Sud Italia ci hanno inviato.
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