Birillo ucciso dall’ignoranza nelle campagne mantovane
Il caso di Birillo non è isolato o eccezionale ma è, tristemente, un altro atto, in ordine temporale, di una escalation di violenza che la politica non può più ignorare.
San Benedetto Po (MN), assistiamo all’ennesima uccisione di un cane per futili motivi; Birillo, un cane docile e buono, ucciso per mano di un soggetto privo del benché minimo scrupolo. Birillo è stato colpito con una carabina all’addome è morto per le gravi lesioni interne. L’Associazione 4Zampe nel Cuore Italia Onlus si è subito prodigata per cercare il colpevole, in una operazione congiunta è stato scoperto il fautore del terribile atto.
La nostra Associazione Animalisti si costituirà parte civile e ringrazia il tempestivo intervento di Daniela Doffini del Comandante dei Carabinieri di San Benedetto Po e dell’Avv. Gianluca Pinotti nonchè di tutti coloro che hanno aiutato a far luce su questo delitto.
Nel susseguirsi di governi politici e tecnici neppure un accenno alla reale intenzione di mettere mano alle normative che sono del tutto obsolete rispetto alla realtà sociale odierna.
Sappiamo molto bene noi animalisti che esiste una correlazione (studiata e dimostrata scientificamente, nonché utilizzata già in altri Paesi come fattore di riconoscimento criminologico) tra violenza sugli animali e pericolosità sociale, sappiamo che questa correlazione produce effetti devastanti sugli animali ma anche sugli INDIFESI in generale, tali da comprendere che siamo in una situazione di vera emergenza.
Ci domandiamo come si possa assistere a questa crudeltà restando indifferenti e muti .
Le forme di aggressività intraspecifiche (uomo/animale) nascono dall’idea ancora permanente che gli animali siano cose, oggetti da utilizzare a nostro piacimento, compresa la loro eliminazione quando non servono più o ci disturbano, come nel caso di Birillo.
Questa miserabile concezione antropocentrica dell’uomo, contiene tutti gli elementi per legittimare azioni violente verso gli animali e deve essere fermata con normative adeguate. Occorre una rivoluzione normativa e la consapevolezza politica che i cittadini non possono sostituirsi allo Stato, soprattutto in campo giudiziario.
e per tutti gli animali che ogni giorno subiscono violenza.
Vogliamo leggi severe, adeguate alla realtà sociale attuale.
Vogliamo organi di vigilanza preparati ad efficenti e la certezza della pena.
Riguardo al cambio culturale noi siamo da sempre in prima linea, da sempre abbiamo anticipato ciò che la politica avrebbe dovuto fare. Non ci sentiamo in antitesi con lo Stato, vogliamo che lo Stato ascolti le grida silenziose di aiuto dei nostri fratelli animali.
Ruth Pozzi e Alessandro Mosso