Pasqua senza Agnello, una realtà sempre più costante
Chi mangia un cucciolo strappato alla mamma non è degno di essere chiamato umano.
Pasqua senza Agnello, una realtà sempre più costante. Quest’anno a Pasqua, da un rapido conto di allevatori e associazioni di categoria della Toscana. Si è avuto un calo del 15% della vendita di Agnello.
In tutta Italia si è arrivati addirittura al 35%, un calo forse dovuto alla crisi per alcuni, ma non tutti la pensano così. Le campagne animaliste infatti, hanno dato spunto a molti di pensare alla crudeltà di uccidere esseri senzienti.
Pasqua senza Agnello, una realtà sempre più costante, cerchiamo di mantenerla tale.
Alessandro Mosso, presidente di Associazione Animalisti ha dichiarato:
“Le dichiarazioni di Confagricoltura Grosseto e delle associazioni di categoria, fanno ben sperare che la gente sta consapevolmente capendo le campagne degli Animalisti.
Le nostre sensibilizzazioni continueranno più forti che mai.
Oltre ad essere crudele e non proprio salutare per il nostro corpo, ancora oggi tanti sono convinti che mangiare l’agnello a Pasqua sia una tradizione cristiana Tuttavia, secondo i testi sacri, l’unico Agnello di Dio di cui dobbiamo cibarci a Pasqua è l’eucaristia.”
Come sempre potete Contattarci per maggiori informazioni, consigli o critiche, oppure fare una donazione per aiutarci ad aiutare gli animali.